venerdì 28 marzo 2008

Il mio vicino ha installato l'allarme

Molto probabilmente vi chiederete due cose:
la prima, "Marco non sa proprio più cosa scrivere?" e la seconda, "e con questo, cosa c'è di così particolare?".
Potrebbero essere vere entrambe le vostre supposizioni, ma il blog è mio e me lo gestisco io :) .
Torniamo al vicino. Il mio vicino fa di professione il carabiniere e ha installato l'allarme perché ritiene che con i tempi che corrono c'e ben poco da fidarsi. Bene vero?!
Altra chicca. Il suo collega, ovviamente sempre carabiniere, ha avuto la visita in casa da parte dei ladri per ben due volte, in seguito ha deciso di installare l'allarme. Ri-bene, vero?!
Se dei carabinieri non si sentono al "sicuro", forse qualcosina nell'ambito della sicurezza pubblica non va proprio bene..
Quello che mi turba, "non è tanto" la visita dei ladri in se, ma i danni inutili (e non solo) che provocherebbero. A casa mia non c'è un fico secco da rubare, forse il portatile, ma oramai è vicino ai 5 anni di vita e non vale tanto impegno. Il portafogli, poi, è costantemente vuoto.
Un mio collega di lavoro, marmista, fino poco tempo fa consigliava di lasciare in vista una banconota da 100 euro in modo tale da dar loro un "accontentino", questo perché capita spesso che entrino in case in cui non trovano nulla e per la rabbia sfascino i mobili che magari sono stati acquistati a rate perché al momento non ce li si poteva permettere..
Poco tempo fa, questo mio collega, ha trovato delle impronte di fango sul terrazzo. Ora ha installato, oltre l'allarme, anche una porta blindata e persiane antiscasso.
Finché ti entrano in casa in tua assenza è una questione, ma se capita la notte quando tu e la tua famiglia dormite? Basta leggere periodicamente la cronaca per sapere cosa può capitare..
Allora ho deciso di installare anch'io un bel allarme, dotato di un sacco di sensori di tutti i generi e un combinatore telefonico. Quest'ultimo apparecchio è in grado di comporre i numeri che ha in memoria, è possibile inserire anche quello della centrale dei carabinieri. Quasi quasi potrei inserire il cellulare del mio vicino..
Accipicchia, mi toccherà rinunciare all'installazione dell'adsl il prossimo mese.. Invece no! È da tempo che ci penso e potrei approfittare di una flat internet veloce per "sparare", ad un server ftp, le immagini catturate da un sistema di videosorveglianza dotato di webcam a infrarossi e ben sistemate attorno alla mia abitazione.. Cavoli, non ho valutato la questione privacy. Qualche malintenzionato potrebbe denunciarmi perché è stato filmato senza il suo consenso, magari mentre stava scassinando la porta di ingresso di casa mia..

mercoledì 26 marzo 2008

Obiettivo del Blog

Dopo sei mesi dal primo post continuo a scrivere in questo blog ma chissà ancora per quanto.. Periodicamente mi chiedo: perché ho aperto questo blog? perchè continuo a scrivere? e in particolare, chi è il mio "pubblico"? Non sono un giornalista, sono un marmista, scrivo quando ho tempo o quando me la sento e mi "esprimo come mangio", infatti vi sarà capitato spesso di dare una pulita al monitor da resti di salame, formaggio o macchie di vino..
Tornando alla nascita del Blog, l'idea di base che mi ha portato alla sua realizzazione è stata quella di creare una comunità online, attiva, propositiva, responsabile e magari con la volontà di andare in fondo alle cose e manifestare la propria opinione sia con i commenti che con la presenza ai consigli comunali o riunioni di un certo livello (come Pro e Contro Tav).
Mi piacerebbe che questo Blog diventasse un punto di riferimento per la comunità di Pocenia e dei Comuni vicini e magari anche per le loro Amministrazioni. Se fosse realmente un urban blog attivo, con centinaia di persone che si collegano, i Sindaci o i membri della Giunta avrebbero a disposizione uno strumento di notevole potenza, infatti saprebbero cosa pensa la maggior parte della gente su diversi argomenti. Internet da la possibilità a chiunque abbia un accesso alla rete e voglia di esprimere la propria opinione di farlo ovunque e in qualsiasi momento, da un telefonino, dal pc del lavoro, sdraiati sul divano con il proprio portatile ecc.
Nel Blog riporto, anche, ciò che si dice ai Consigli Comunali; in quelli a cui ho partecipato ero solitamente solo. Vedo che non c'è interesse, la gente o per noia, pigrizia o per la sfiducia che ha nelle istituzioni pubbliche non vi partecipa.
Ora, invece, immaginatevi che questa comunità virtuale si materializzi nelle sale comunali, centinaia di persone accalcate di fronte ai membri del Consiglio. Una massa di persone che non ha la possibilità di dire nulla, solo ascoltare, ma consapevole che con uno sguardo o con un colpo di tosse ( il tutto moltiplicato per 100) ha la possibiltà di "dire" molto..
Ora immaginate che ogni Comune abbia un certo numero di persone interessate a migliorare le cose e in particolare con una grande volontà di esprimere le proprie idee, dissenso o disagio. Tutte queste persone davanti ai palazzi della Provincia, della Regione. Ora immaginatevi migliaia di corriere e treni diretti giù a Roma gremiti di persone, il giorno prima delle elezioni del 13 e 14 aprile che con la propria presenza vogliono far capire che il popolo è vigile è attento.
Secondo voi, se questo sogno si realizzasse, le cose cambierebbero?
Utopia? Si. Anzi, un film, "V per vendetta".
Torniamo alla nuda e cruda realtà.
Ci stiamo avvicinando alle ennesime elezioni politiche, per anni (neanche molti, sono 15 anni) sono andato alle urne con l'idea di votare il "male minore", questo perché non c'era e non c'è tutt'ora (questo è quello che penso) una reale volontà politica di cambiare le cose. Ma riflettendoci bene forse l'italiano medio, che magari vive di "Grande fratello", "X-factor", che non fa la raccolta differenziata, che quando non ha voglia di andare al lavoro si prende malattia, che pensa solo a se stesso, si merita una classe politica come quella italiana, anzi forse è degnamente rappresentato..
Non è mia intenzione creare alcun partito politico o lista civica, voglio solo capire prima di giudicare, non limitarmi a discutere nei bar di argomenti solo per sentito dire. Una volta mi è stato detto che le cose vanno cambiate da dentro. Non ci si deve limitare a giudicare. In parte condivido questa idea, ma sono comunque convinto che una "opinione" di massa sia più efficace del singolo individuo. Dopotutto, l'unione fa la forza. Concludo con una delle frasi più importanti, e che mi hanno colpito, del film "V per vendetta": "I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli".

lunedì 17 marzo 2008

A proposito di Dialer e Polizia Postale..

Domenica, nella ricerca in rete di chi avesse avuto ancora problemi con i dialer, ho scovato un sito in cui una certa Cinzia, nel giugno 2006, si è imbattuta in un contatore spara dialer e in seguito ha denunciato il fatto alla Polizia Postale. Non so perchè ma mi ricorda qualcosa...
Le ho scritto una email descrivendole la mia esperienza. Nel tardo pomeriggio mi ha risposto, di seguito la sua email:

Eh, sì - penso proprio che ci siamo passati tutti, solo che io non solo l'ho diffuso, ma precedentemente l'ho pure beccato e per liberarmene ho dovuto formattare il PC! Con un collegamento ADSL, pare che non si corrano rischi, ma non ne sono così convinta. Come hai letto nell'editoriale, anch'io ho fatto denuncia - il mio poliziotto, però, è stato molto più esaustivo del tuo: il flagello dei Dialer è mondiale, riguarda anche i paesi che hanno normative adeguate, all'avanguardia. Non sono le leggi nazionali o la mancanza di esse a rendere efficace o impossibile qualsiasi tipo d'intervento, ma l'assenza di accordi internazionali! Per cui, se qualcuno programma un Dialer e lo diffonde di paese in paese attraverso aziende che hanno principalmente sede negli Stati Uniti (stanno quasi tutte lì), se non vi sono accordi specifici bilaterali tra i differenti stati per il perseguimento e l'estradizione dei responsabili... ciccia! Questo è il caso italiano, ma direi il caso di tutti visto che nessuno ha interesse a risolvere il problema - i Dialer, caro Marco, muovono una montagna di soldi e, soprattutto, colpiscono i piccoli, inoffensivi consumatori le cui lamentele non preoccupano e non levano il sonno a nessuno! Posta pure sul tuo Blog questo mio intervento e non ti preoccupare di citare i nomi delle aziende coinvolte - l'inghippo frega noi ma anche loro, oltretutto, denunciare i "calunniatori" potrebbe sollevare un polverone e avrebbe comunque un costo che ovviamente non hanno alcun interesse a sostenere.

Grazie per avermi scritto e se ti capita dai un'occhiata al mio sito, magari ci trovi anche altri argomenti che potrebbero essere stimolanti.

Saluti, Cinzia.

domenica 16 marzo 2008

Corsi prematrimoniali: a che servono

Qualche tempo fa avevo scritto a proposito di una serie interessante di incontri per genitori. Tra i lettori di questo Blog ci sarà di certo chi ha frequentato quelli di preparazione al matrimonio cristiano. La precisazione è necessaria dato che per le unioni civili non è previsto alcun corso, obbligatorio invece se si pronuncia una promessa davanti a Dio ed alla comunità. Come disse Enrico Brignano in una delle sue apparizioni a Zelig, gli italiani sono un pò allergici a ciò che DEVONO fare e il corso rientra esattamente in questo genere di cose. Io stessa, quando L'ho fatto non ero entusiasta, mi immaginavo una serie di noiose lezioni per giunta tenute da un prete: cosa diavolo ne sa lui del matrimonio? Marco era meno convinto di me, ma diciamo che non aveva molta scelta, o meglio non gliel'ho data io, che volevo " un matrimonio in chiesa". Se devo essere del tutto sincera, volevo la favola che sognano un pò tutte le ragazze ma un pochino credevo anche a quella promessa. Oggi, a distanza di cinque anni ci credo molto di più e senza il minimo dubbio è Marco la persona che vorrei al mio fianco..
Basta, le famiglie felici non vanno di moda, torniamo al corso!
In realtà Marco ed io siamo rimasti molto sorpresi nel trovarci di fronte ad una persona con la quale possiamo parlare di qualsiasi argomento e che soprattutto ci ha fornito una serie di provocazioni su cui ci siamo trovati poi a discutere a lungo fino a trovare la stessa direzione oppure ad accettare il punto di vista diverso di colui che abbiamo scelto come compagno nella vita. Nel matrimonio, del resto, non sempre la si pensa allo stesso modo, ci sono due modi di pensare, di sentire e di vivere diversi che decidono di fare un pò di strada insieme ed i contrasti sono più vivaci quando arrivano i figli. Il corso si propone solo questo, in fondo: chiarire bene che cosa ci aspettiamo da questa unione, sebbene l'esperienza si faccia "sul campo "! Sarà un caso estremo ma ci sono coppie pronte a sposarsi senza aver parlato del desiderio o meno di avere dei figli: il matrimonio cristiano non ha senso ed è anzi nullo se si decide di non averne. Perfettamente legittima questa scelta, ma allora meglio essere coerenti e scegliere un matrimonio civile. Ciò che è stato unito da Dio, inoltre, non può essere separato dall'uomo, quindi l'idea del divorzio non dovrebbe neppure essere presa in considerazione. Il corso di preparazione al matrimonio comunque permette di incontrare anche altre coppie e di confrontarsi su vari temi che possono emergere, tutte le opinioni sono benvenute e tutti hanno uno spazio per parlare! Nel nostro caso questo, insieme ad un certo carisma di chi lo tiene, ha fatto si che come "ripetenti " continuiamo ad andarci, anche per ripassare certe regole che nella vita di coppia non dovrebbero mai venir meno. Anzi, quando gli impegni di ogni giorno diventano tanti, che ci si addormenta esausti dopo aver biascicato uno stentato "buona notte", è facile dimenticare che cosa rappresenta per noi quel "corpo " che occupa l'altra metà del letto. Quasi non ci si ricorda più quei momenti magici vissuti all'inizio, le emozioni e sentimenti che solo lui/lei hanno saputo suscitare.. Eppure la famiglia che siamo oggi è partita da noi due, ecco perché il ventinove marzo mi piacerebbe molto poter ripetere quelle parole : io Deborah, scelgo te, Marco come mio sposo e prometto..

mercoledì 12 marzo 2008

Copertura ADSL a Pocenia

Questa sera, precisamente mezz'ora fa, ho chiamato la Telecom dal telefono fisso del mio vicino. La via in cui abito, Borg dai Prats, è coperta dall'ADSL. Il servizio disponibile arriva fino ad una banda massima di 7 MBit, la FLAT costa 19.95€ al mese IVA compresa. Nel mio caso, che non ho alcuna linea, dovrei spenderne altri 95€ per l'attivazione e ovviamente una trentina per l'immancabile canone bimestrale... Una cosa che non mi è chiara, ma forse ho capito male io, è che il servizio ADSL è fornito solo da Telecom Italia, l'unica alternativa è mediante Vodafone..

domenica 9 marzo 2008

NO TAV a Pocenia

Giovedì 6 marzo 2008 si è tenuta presso la Trattoria "Alla Passeggiata" una riunione che aveva per titolo "QUELLO CHE NON SI DICE SULLA TAV", relatore Pastorutti Giancarlo di Bagnaria Arsa. Sono state dette diverse cose, in questo post cercherò di farne una sintesi, riportando quelle che ritengo più importanti.

I movimenti NO TAV sono nati nel 1991 con il progetto del Treno Alta Velocità, che dovrebbe collegare Lisbona a Kiev. Nel tratto Venezia-Trieste
il progetto è stato in seguito integrato con il progetto della TAC, Treno Alta capacità. Non ci sono altri esempi al mondo in cui si è pensato di utilizzare linee veloci per entrambe le tipologie, passeggeri e merci.
Si è passati all'idea di TAC perché il bacino teorico di 40.000 passeggeri al giorno da Venezia-Trieste è risultato piuttosto irrealistico visto che il bacino attuale è di circa 2.000-3.000. Per "riempire" il tratto si è quindi pensato al transito merci.
Durante la presentazione sono stati forniti anche dei valori. Ad esempio per realizzare il solo tratto da Ronchis di Latisana a Ronchi dei Legionari è stato calcolato che si utilizzeranno circa 4.000.000 di mc di ghiaia. Vi siete mai chiesti perché c'è "tanta" fretta nel realizzare la complanare Ronchis - San Giorgio - Torviscosa? Per costruire la TAV/TAC oltre la ghiaia c'è bisogno di molto cemento. A Torviscosa c'è l'intenzione di realizzare un mega cementificio! Per diversi anni avremo un via vai di camion. Il progetto, probabilmente, inizierà nel 2011 e terminerà verso il 2018. Per alimentare questa linea ci sarà bisogno di un elettrodotto dedicato a 25.000 volt in corrente alternata e il locomotore consumerà circa 6 volte quello attuale. Il costo della linea è di 32.000.000€ al kg (32 milioni di euro al kilometro!!!). Si spenderanno cifre da capogiro, ma quale sarà il guadagno? Non esiste, in nessun documento ufficiale, il rapporto costo benefici ne tanto meno RFI ha fornito questi dati alla Regione FVG.
L'unico tratto di TAV già realizzato e in funzione in Italia è quello fra Roma e Napoli, che da affermazioni ufficiali, attualmente, opera a metà capacità. Cipolletta, responsabile di Treni Italia, non nasconde il fatto che l'Azienda è in perdita. Gli "slogan" utilizzati dalla "pro TAV" sono martellanti, ripetitivi e senza prove reali: "se non la realizziamo rimaniamo esclusi dall'Europa", "è imposta dall'Europa" (informazione ritenuta per eccellenza falsa), "è finanziata dall'Europa" (è cofinanziata con delle "briciole" se paragonato all'intero importo dell'opera), " con la TAC porteremo via parte dei camion dall'autostrada" (è prevista la realizzazione della terza corsia autostradale..). Non hanno dato una spiegazione valida su come riusciranno a "spostare" i camion sulla ferrovia, si spera che questo avvenga semplicemente perché si fornisce un'alternativa al transito su gomma.
Si deve provvedere già adesso a spostare le merci dalla strada alla ferrovia, sia per evitare il fallimento di Treni Italia sia per abituare le aziende a utilizzare la "strada ferrata". Il rischio di aspettare la realizzazione della TAV (15 anni) è che ci ritroveremo una bella linea veloce ma inutilizzata. Da dati ufficiali si evince che la velocità media dei treni merci italiani è di18km/h, quest'ultimi costretti a fermarsi di sovente per dare precedenza ai treni passeggeri.
Il tratto di TAV Napoli-Torino (iniziato nel 1991 e terminato nel 2006), è costato ben il 728% in più rispetto a quanto previsto dal progetto definitivo. Dai documenti ufficiali si dichiara che la spesa è stata superiore "solo" del 428%, ma in questo documento sono state omesse voci come Conti per opere compensative ecc. La nostra linea Venezia-Trieste dovrebbe costare 6.129 milioni di Euro, secondo la Nuova Quasco (società pubblico - privata fondata da Bersani) la previsione di spesa è di 11.800 milioni di Euro. Sempre la stessa società, presume che per realizzare l'intera opera italiana si spenderanno 155.300 milioni di Euro contro i 56.529 milioni ufficialmente previsti. In un altro tratto ancora in costruzione, Roma - Milano e precisamente al Mugello, una galleria non ancora ultimata è crollata. La costruzione dell'opera sembrerebbe responsabile dell'interruzione di un corso d'acqua, frane e interruzione della rete idrica di un acquedotto. La parte lesa ha chiesto 1.174 milioni di euro di danni.
La ferrovia attuale, detta storica, è sfruttata per circa il 36% delle sue potenzialità. Da un esame Tecnico Regionale, attualmente passano 120 treni nel nostro territorio ma è possibile farne passare fino a 180-220. Se non riusciamo a sfruttare quella attuale, perché farne una nuova? Esempio francese: sono stati sistemati 1.060 km di ferrovia esistente e sono stati adibiti per trasportare i camion. Con una spesa di 54 milioni di euro di cui 23 milioni per vagoni speciali. Per lo studio di fattibilità di costruzione di una serie di gallerie (24km) nel tratto carsico Trieste-Divaccia,
si spenderanno 50.7 milioni di euro, solo per lo studio. 24 milioni ne verranno spesi per un altro, nel quale l'obiettivo è eliminare una strozzatura esistente.

Poi è stato mostrato un video di un certo Mercalli relatore a Bagnaria Arsa il 12.11.2006. Chi ha dato vita ai movimenti NO TAV? Alcuni docenti dell'Università di Torino sono stati incaricati di analizzare i dati sulla TAV. Inorriditi dai dati, hanno iniziato a diffonderli e a sensibilizzare la gente. È stato affermato che fare la TAV è questione di vita o di morte. Ma se è così urgente come ci potrà aiutare se verrà realizzata solo fra 15 anni? I costi della TAV sono dovuti principalmente all'infrastruttura. Nel video si è sottolineato il fatto che questo treno non fa assolutamente bene all'ambiente. Da una tesi di uno studente universario emerge quanta energia verrà spesa per la realizzazione dell'opera. È stato calcolato il carburante che verrà speso per le macchine operatrici, il carburante per la produzione del cemento nei cementifici, nel fondere il ferro, l'enrgia elettrica necessaria alle motrici TAV. Da questa analisi, si afferma che ci vorranno almeno 50 anni per bilanciare l'inquinamento prodotto dalla costruzione della TAV con le "emissioni" dei locomotori TAV.
Insomma si spenderanno un sacco di soldi e non si sa dove tirarli fuori. Quello che è poco ma sicuro è che tutti gli italiani dovranno pagare.
La paura che si proceda a fare una serie di opere incompiute è abbastanza fondata. Per questo motivo, la stessa sera, sono state raccolte delle firme per una petizione da inviare all'Europa nella quale si chiede che se i risultati dello studio del tratto Trieste-Divaccia (costato 50.700.000 di euro) evidenziassero l'impossibilità di realizzarlo , impedisca all'Italia di realizzare l'intera rete TAV. Tale richiesta, a prescindere dal fatto di essere pro o contro TAV, è più che legittima. Che senso ha gettare denari pubblici (nostri) in opere incompiute? Notizia recente è che si vorrà dimostrare che si può far viaggiare le merci da Pechino ad Amburgo in 15 giorni utilizzando le linee esistenti. Se riusciranno nell'opera si dimostrerà che "volere è potere" e che anche con le nostre opere si può fare di più. Un economista del Politecnico di Milano Marco Ponti ha detto che spesso i Politici scartano i progetti che costano poco, non in base alle caratteristiche tecniche in se, ma per il fatto che non impiegano grandi risorse economiche. Viceversa, sono attratti da quelle che costano molto, infatti più costano e più ne sono attratti. Ne è esempio la TAV. Qui il filmato. Altro pericolo è che per decenni pagheremo per la TAV e gli utili se li prenderanno, un giorno quando anche la TAV verrà privatizzata, i "soliti privati", vedi Autostrade. Tendenzialmente, il fatto di iniziare più opere a pezzi fa pensare che ormai i soldi sono stati spesi e quindi bisogna finire i lavori. Stesso pensiero che si trova ad affrontare chi gioca alle slot machine (o simili), continui a giocare con il pensiero che prima o poi vincerai...

La mossa corretta fatta dal nostro Sindaco è stata chiedere "autorizzazione" al Consiglio Comunale il 31 gennaio prima di firmare la convenzione a Cervignano. In tutte le cose ci sono aspetti positivi e negativi quindi come è stato organizzato il 13 febbraio 2008 l'assemblea pro TAV era corretto organizzarne una anche per il NO TAV. Di informazioni date a metà ne sono pieni giornali e telegiornali. Importante è avere entrambe le informazioni e successivamente mettere in moto il cervello. Solo dopo si può realmente giudicare.

mercoledì 5 marzo 2008

No Tav: incontro dibattito giovedì 6 marzo

Ieri sera mia moglie mi ha mostrato un volantino nel quale:
I COMITATI NO TAV della bassa organizzano un incontro-dibattito sul tema "QUELLO CHE NON SI DICE SULLA TAV" giovedì 6 marzo alle 20.30 presso la Trattoria "Alla Passeggiata" di Pocenia. Tutta la popolazione è invitata.

Avendo partecipato all'assemblea precedente (13 febbraio 2008) è giusto che vada a sentire anche la controparte. Chissà, se mi autorizzano potrei anche filmarla. Dubito che ci sarà una grande partecipazione vista la limitata capacità della Trattoria. Forse la possibilità di "consumare" durante l'incontro potrebbe essere comunque un fattore positivo. Se lo sarà, proporrò al Sindaco (come consigliava Federico), di far svolgere i Consigli Comunali in Osteria, legge permettendo..

martedì 4 marzo 2008

Consigli dalla Polizia Postale


Domenica mattina, 02.03.2008, sono riuscito a registrarmi nel sito del commissariato online.
Mio malgrado, sono stato costretto ad utilizzare Internet Explorer, infatti sotto Linux ne con FireFox ne con Opera sono riuscito a completare la registrazione.
Completata la registrazione ho effettuato la denuncia online (forse è più corretto parlare di "pre-denuncia") descrivendo il fatto del dialer della "Base Activities Limited". Una volta effettuato il login sono entrato cliccando su denuncia/reati informatici/dialer. A questo punto ho riempito un form suddiviso in tre cartelle. Nella prima sono stati ripresi i dati personali della mia registrazione. La seconda mi richiedeva la descrizione del fatto. Infine, la terza riguardava il danno arrecatomi dal dialer che nel mio caso non sussisteva.
Un consiglio che vi posso dare quando descrivete il "fatto" è scriverlo su un editor di testo a parte (senza caratteri non alfabetici come / " \ ' ecc.) ed in seguito incollarlo nel form. Per ben tre volte ho dovuto riscrivere tutto, probabilmente perché ho superato il tempo massimo consentito.
Come vi viene sottolineato prima di procedere con la denuncia online, la comunicazione che andrete ad effettuare è solo il primo passo verso la denuncia vera e propria. Entro due giorni lavorativi dovreste recarvi al commissariato di Polizia Postale più vicino, che in funzione della provincia che indicherete, presentando il numero che vi verrà fornito alla fine della denuncia online. Se non vi presenterete nel tempo indicato, la comunicazione verrà cancellata.
Lunedì pomeriggio, 03.03.2008, mi sono recato al commissariato della Polizia Postale di Udine per completare la denuncia e con la speranza di raccogliere delle informazioni utili per tutti coloro che dovessero imbattersi in reati informatici di qualunque tipo.
Ho avuto qualche difficoltà nel trovare l'ufficio della polizia postale di Udine, ma grazie alle indicazioni telefoniche da loro fornite ho raggiunto la posta centrale nella quale è situato l'ufficio in questione. Come sono entrato sono stato invitato a sedermi dall'ufficiale in borghese che nel frattempo aveva già letto il testo che avevo inviato. Persona squisitissima, è riuscito a mettermi subito a mio agio anche quando mi ha fatto capire che ho fatto una corsa inutile.
Perchè inutile? Mi ha spiegato che purtroppo la Legislazione Italiana corrente non è in grado di tutelare i "danneggiati" e l'avergli indicato il problema e come l'ho risolto non è sufficiente ad incriminare nessuno. Per quanto riguarda la legislazione, fino al 2003 (se non ricordo male), anno della cancellazione della legge, era presente una legge che puniva con un'ammenda fino a 4.000€ le aziende che sfruttavano in modo fraudolento le numerazioni 899 o simili. Chiamare questi numeri non è reato se vengono riportate le indicazioni base come il costo al minuto. Quando ho riferito che nel mio caso queste indicazioni non c'erano, mi ha risposto che molto probabilmente chi crea questi malware ha alla base una schiera di avvocati che è perfettamente a conoscenza del buco legislativo italiano e sa come agire. Ad esempio, il fatto che venga richiesto se volete installare l'applicazione e in seguito riconnettervi potrebbe ritenersi comunque un'operazione "legale".
Si presume che in un futuro prossimo questo buco legislativo venga coperto.
Ok ho fatto una corsa "inutile". Invece no! Ha offerto a me e a mia moglie un caffè ed abbiamo continuato a parlare di un sacco di cose.
Innanzi tutto ha affermato che ho fatto bene a comunicargli l'accaduto, lui è li per ascoltare chi ha un problema. Chi si presenta al commissariato lo fa perchè lo ritiene importante quindi non ha importanza se alla fine dell'esposizione il fatto risulti essere una sciocchezza.
Mi ha chiesto perchè ho aperto un blog. Mi ha messo in guardia sui rischi a cui potrei andare incontro in particolar modo riportando quello che viene detto ai consigli comunali. Anche se è un'assemblea pubblica, potrebbe accadere che per motivi di qualsiasi genere, non venga verbalizzato tutto, fattispecie nel caso di interventi particolarmente concitati. Il fatto che non ci siano altri cittadini presenti al consiglio comunale mi metterebbe ancora di più in difficolta.
Rivolgendosi a mia moglie, ha espresso alcuni concetti base:
- certe cose vanno fatte da giovani, quando il rischio è relativamente limitato, nel mio caso sposato con figli, chi me lo fa fare ad espormi pubblicamente con un blog?!?
- internet per molti sta diventando una droga, è necessario darsi dei limiti e disintossicarsi. Nel mio caso, questa "attività" di blogger, comporta che il tempo che potrei dedicare alla famiglia lo "spreco" davanti una macchina.
Con questo non voleva demolire il mio voler creare una comunità attiva che si confronta e magari risulta essere anche propositiva. Anzi, sembra aver apprezzato questa mia iniziativa.
Mi ha detto che ho fatto bene a descrivere come ho risolto il problema. Inoltre, è corretto far circolare la notizia in modo che le persone siano avvisate del potenziale pericolo.
Di seguito alcuni consigli che reputo interessanti per tutti i blogger che scrivono articoli di una certa "delicatezza":
- massima attenzione quando si trattano argomenti politici
- quando si scrive, utilizzare il più possibile il condizionale
- ovviamente non offendere o calunniare
- rimanere sul vago, non accusare direttamente nessuno
- il testo deve far capire ciò che si vuole dire ma non esplicitamente, deve mettere nella condizione chi legge di rimanere sempre nell'incertezza
- i commentatori ai post sono sempre identificabili grazie al'IP con cui si collegano. Chi commenta ( sembrerebbe) è comunque responsabile di quello che scrive. Nel caso in cui il server che ospita il vostro blog è all'estero, le cose si complicano parecchio, anzi diventa un vero e proprio "casino". Il blog è soggetto anche alle regole della "nazione del server" e l'eventuale richiesta, ad esempio della polizia postale di dati di identificazione, può risultare lunga e parecchio indaginosa
- trovarsi un amico avvocato che legga i post prima di pubblicarli.

Parlando, invece, con un collega del mio vicino carabiniere ho chiarito che la "controdenuncia" non esiste (in seguito confermata dal funzionario di polizia).
Se come nel mio caso descrivo la procedura per risolvere un problema ma non accuso di fraudolenza l'azienda che fornisce il servizio, che in questo caso sembrerebbe generare l'installazione del dialer, non ho compiuto alcun reato. In questi casi, piuttosto, è l'azienda presunta colpevole che deve dimostrare il contrario.

PS: vi consiglio di linkare il più possibile questo post, se la legislazione di fatto non ci tutela diffendiamoci con l'informazione, facciamo in modo che altri non cadano in questi tranelli. Se scoprite reati informatici di qualunque natura comunicatelo alla polizia postale, magari telefonate, una chiamata potrebbe farvi risparmiare una corsa inutile.

Non autorizzo la copia, anche in parte, di questo articolo.